Ruga l'Acciuga è arrivata nella sua nuova casa. Un po' malandata e un po' spaesata si è rifugiata nella sua tana; osservando il suo carapace ho notato che era rovinato, sicuramente l'aveva beccata qualche gabbiano. Alla fine si è degnata di uscire molto lentamente dal suo guscio e ho visto una zampina malridotta. Così ho deciso di portarla dal veterinario, visitandola, mi ha dato delle medicine per curarla.
Il mio padrone di prima era un tipo un po' squilibrato, forse un po' per l'età o forse per quella bevanda rossastra che durante la giornata lo faceva diventare un'altro; infatti "Giorgio" un giorno portandomi al mare con lui, prese a tirarmi in aria, manco fossi un frisbee e "nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai in un mare burrascoso che la dritta via era smarrita".
Come è stata dura dopo l'avventura, sono passati giorni infiniti, beccata da gabbiani e lavata da acqua troppo salata per berla, aver aspettato tutto questo tempo scandito da Giorni e Notti, luce e buio. Un giorno è arrivata "Lei" la mia salvatrice, era simpatica, con degli occhiali sopra il naso, o almeno mi sembra che "Giorgio" li chiamasse così, mi ha subito chiamato acciuga, Ruga l'Acciuga.